Lo scorso 22 maggio, l’Autorità Garante per le Comunicazioni (di seguito, AGCOM) ha comunicato di aver adottato all’unanimità la Delibera n. 115/23/CONS, che dà esecuzione all’art. 102-decies della legge sul diritto d’autore (l. n. 633/1941).
La misura oggetto della Delibera prevede la creazione di meccanismi procedurali ad hoc per consentire ai titolari del diritto d’autore su un’opera caricata in una piattaforma online di disabilitare l’accesso a loro specifiche opere o ad altri materiali, o di rimuoverli. La norma, difatti, prevede che, in caso di caricamento di contenuti lesivi del diritto d’autore, l’utente debba seguire una precisa procedura per richiederne la rimozione alla piattaforma che ospita detti contenuti. Il comma 1 dell’art. 102-decies stabilisce che l’utente deve indicare i motivi della richiesta e che il prestatore di servizi dia seguito alla richiesta adottando meccanismi soggetti a supervisione umana. Inoltre, la norma prevede in capo alla piattaforma l’obbligo di notificare all’utente l’avvenuta disabilitazione o rimozione del contenuto.
Il provvedimento si inserisce nel solco delle delibere assunte rispetto all’attuazione Direttiva UE/2019/790 (Direttiva Copyright) e segue il Regolamento sull’equo compenso di cui alla delibera 3/23/Cons, adottato dall’Autorità lo scorso 19 gennaio.
Le misure oggetto della delibera verranno prossimamente pubblicate sul sito dell’Autorità, ma già da ora paiono di grande interesse. Esse, difatti, hanno il pregio di proceduralizzare quanto previsto dall’art. 102-decies della legge sul diritto d’autore. L’operazione non è di mera finezza giuridica, quanto, piuttosto, contiene delle ricadute pratiche sia per gli utenti, sia per i prestatori di servizi. Volendo utilizzare due parole chiave, esse possono essere individuate in uniformità e trasparenza. Con riguardo alla prima, i criteri dovranno essere seguiti da parte di questi ultimi affinché siano messi a disposizione dei propri utenti mezzi di reclamo celeri ed efficaci contro la rimozione o la disabilitazione di contenuti per violazione del diritto d’autore. L’uniformità consentirà, dunque, agli utenti di conoscere in maniera chiara ed ex ante il tipo di procedura da dover seguire nell’inviare una richiesta di rimozione; essa sarà utile anche per i prestatori di servizi, i quali avranno più chiarezza in merito alla compliance con le misure di cui alla legge del diritto d’autore. Le Linee Guida hanno, in secondo luogo, il merito di rendere più trasparenti le procedure di reclamo che potranno consentire agli utenti di esercitare con più consapevolezza i propri diritti. D’altro canto, l’obbligo di trasparenza impone ai prestatori di servizi di comunicare le ragioni sottese alla decisione assunta, specificando le motivazioni addotte al rifiuto di rimozione o di disabilitazione. Come previsto dal comma 2 dell’art. 102-decies, «nelle more della decisione sul reclamo, i contenuti in contestazione rimangono disabilitati», sì da garantire i diritti dell’utente.
L’AGCOM ha, infine, previsto nell’allegato B della delibera anche una misura d’appello, come indicato dal comma 3 della norma in questione. Difatti, l’utente potrà impugnare la decisione sul reclamo davanti ad AGCOM, che deciderà sulla fondatezza della decisione della piattaforma secondo quanto disposto dal regolamento di procedura.
Dall’esame della delibera, che verrà ulteriormente approfondito una volta che le Linee Guida saranno pubblicate, emerge un’importante risposta dell’Autorità che rafforza tanto l’applicabilità dei diritti fondamentali contenuti nella Carta di Nizza quanto la posizione di utenti e piattaforme. Come prevede il Considerando 71 della Direttiva Copyright, la previsione di meccanismi chiari di contestazione, permette di «raggiungere un equilibrio tra i diritti fondamentali sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea («Carta»), in particolare la libertà di espressione e la libertà delle arti, e il diritto di proprietà, inclusa la proprietà intellettuale. […] È importante assicurare che i prestatori di servizi di condivisione di contenuti online offrano un efficace meccanismo di reclamo e ricorso per sostenere l’utilizzo per tali specifiche finalità».