In un nuovo contributo per Il Sole 24 Ore la Prof.ssa Avv. Giusella Finocchiaro, insieme al Prof. Avv. Oreste Pollicino e a Luca De Biase, giornalista, scrive di come “OpenAI è responsabile per i danni che ChatGPT ha prodotto”.
Gli autori osservano, con riguardo ai numerosi casi di errori di ChatGPT, che “l’informazione confezionata da ChatGPT appare credibile e verosimile, anche se non sempre vera, e induce ad affidarsi. La rappresentazione della conoscenza con la pagina scritta, anche se digitale, crea affidamento. Anche se tutti sanno che Wikipedia contiene molti errori, così come blog e social. Tuttavia, il fatto di leggere le informazioni spesso attenua il senso critico. L’esigenza di rapidità fa il resto. C’è un contrasto, fra la percezione dell’informazione e la sua qualità”.